Non parlo di una fiducia particolare, ma di tutti i tipi di fiducia in genere.
Fidarsi degli altri, è semplice? No.
Fidarsi degli altri, è semplice? No.
La fiducia ci mette alla prova fin da piccoli, fin da quando i genitori ci portano in quell'asilo, che i nostri occhi da bambini vedono con paura, e ci dicono "tranquillo poi vengo a prenderti all'uscita", e lì i nostri occhi lacrimosi, decidono di avere fiducia, così perchè mamma e papà ci vogliono bene e non ci tradirebbero mai.
Ricordo che io, anomala al mio solito, non piansi per nulla il primo giorno di asilo, ed avevo solo 2anni e mezzo, mia madre mi portò lì, io vidi gli altri bambini, e corsi a giocare. Mia madre mi guardava, aspettava una mia reazione lacrimevole, e io le dissi "Ci vediamo dopo", bene chi pianse fù mia madre, pensando che l'avessi dimenticata per balocchi e nuovi amici!
Alle elementari, io parlavo tantissimo, raccontavo sempre tutto di me, all'esame di idoneità per la seconda elementare, la maestra disse a mia madre "signora, conosco la storia di tutta la sua famiglia", mi ero fidata di lei e le avevo raccontato tante cose. Ero una bambina buona, mi fidavo di tutti, sono sempre stata di compagnia, e dispensavo consigli pittoreschi a chiunque volesse sentire la mia eloquenza di bambina cresciuta con "favole in cassette", usavo termini aulici. "Questa è una casa di ricchi mercanti", dissi all'età di 5 anni, alla vista di alcuni bastoni da passeggio col pomello in argento, in casa di una mia amichetta, e poi "Io il panino col prosciutto lo mangio solo se è senza polifosfati", causando lo sconcerto della mamma che organizzava la festa, che forse nemmeno sapeva cosa fosse. Da piccola mi fidavo di tutti, ed ero convinta di poter dire tutto senza filtri. Mi analizzo adesso e... Anche adesso delle volte, mi mancano i filtri!
Cmq il succo è che da piccoli, si pensa di potersi fidare di tutto, e ci si abbandona ad essere come si vuole, da grandi? La fiducia diventa un discorso più lato, ci fidiamo poco degli altri e ancor meno di noi.
Perchè non riusciamo a fidarci di chi ci guarda, e ci dice "tu vali qualcosa, tu vali tanto", perchè è così difficile?
Rileggo il pezzo che ho appena scritto ed è venuto fuori completamente diverso da come lo avevo pensato, quello che volevo esprimere,però, è che , come i bambini, dovremmo essere liberi di fidarci, di tutti, di noi stessi, e di ascoltare quello che ci viene detto.
Vorrei che le mie parole fossero prese per sincere, e vorrei che ci si riflettesse sù, facciamo finta che chi parla è la Chiara bambina che dice teneramente quello che pensa e sente, perchè forse io non dovrei esprimere
alcun parere, perchè forse per prima io non dovrei fidarmi, ma come quel pomeriggio di settembre con la maestra appena conosciuta, dove non sono riuscita a non dirle "Io ero la più brava della classe, so leggere benissimo, e le tabelline le conosco fino a quella del 7", anche stavolta non riesco a non dire che
"La tua speranza sei tu, solo tu, guardati in quello specchio magico, guardati e vedi quello che ho visto io, quello che ho visto io è bello, molto bello, bello come quel prato di girasoli".
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