giovedì 3 novembre 2011

Jane Austen

Dopo le favole, cosa ho amato di più da leggere? Cosa tengo da quando ne ho memoria sul mio comodino? Quale libro leggo una volta all'anno forse più?
Il mio vero manuale d'amore, Orgoglio e Pregiudizio, e con lui tutte le opere della mia adorata Jane. Troppo romantica?
Forse si, ma anche pragmatica, decisa, civettuola quanto basta. Come ci permettiamo di definire fiction, di adesso innovative, se conosciamo Jane? 
La mia idea di paradiso, è poter essere stesa su un prato inglese, leggermente bagnato, con una scatola di ciambelle, un Frappuccino, ed Orgoglio e Pregiudizio tra le mani, e leggere, leggere e leggere!!!
Il mio uomo ideale? Mr Darcy, che domande, uguale, deciso, forte, orgoglioso ma umile, che si sa abbandonare all'amore, per quanto io sia molto diversa da Lizzy, nel carattere, ma uguali nelle idee. Visitando l'Inghilterra, quello che mi emoziona di più, dopo Londra, è vedere quei posti che Jane descrive. 
Jane, la chiamo per nome, perchè sento di sentire quello che sentiva, quella che è la sua storia.
E' strano come un libro racchiuda in sé tutte le risposte. 
"Mai aveva sentito così chiaramente di poterlo amare, come ora che tutto l'amore era vano"

L'ultima volta che ho riflettuto seriamente su questa frase era il 2008, ricordo bene quel giorno, il giorno della consapevolezza. E tutto quello che seguì, adesso che lo vedo in maniera diversa, mi do della matura, penso di aver agito bene, come Lei, come avrebbe fatto Jane, come lei avrebbe raccontato nella lettere alla sorella.
Lei, che decantava l'amore, non si sposò mai, rinunciò al suo amore, e in una scena finale di un film, che parla della sua vita, lei saluta il suo amore, gli sa dire addio, e sa vivere.
Amare non significa smettere di vivere, per soffrire, non significa accontentarsi di sopravvivere. Amare è sublime, significa anche odiare non tollerare, non è l'ipocrisia di un sorriso perpetuo. Amare significa porre l'altro sopra ogni altra cosa, e prendersene cura, amare significa anche avere il coraggio di evidenziare sbagli.
Amare come ha fatto lei, è questa tutta la differenza, tra l'amore adolescenziale, quello senza il quale si soffre, il cuore sembra preso a morsi, e quello maturo, che continua a vivere, e  a godere di ogni profumo e ricordo.
Differenza tra Giulietta, e Lizzy ( o qualsiasi personaggio di Jane), mai e poi mai rinuncerebbero alla loro vita, per amore.
Mi sento strana con queste nuove consapevolezze, ma credo di essere cresciuta, e non mi sembra quasi vero, ma so che sto meglio, e che anche tornare a Roma, mi pesa meno del solito, forse perchè vedo la fine, forse perchè so che non è per sempre, forse perchè so che c'è uno obbiettivo dopo, c'è una soddisfazione, qualcosa in cui l'amore è solo un dolce contorno, e non il punto focale...

Jane, alla fine grazie, per aver fatto sì che nella mia vita, grazie a quel romanzo che mia madre mi mise in mano, non so quanto tempo addietro, e a tutti quelli che seguirono, che i miei sogni non finissero, mai...


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