mercoledì 17 ottobre 2012

Delusioni...

Delusione, cocente, esasperata, a tratti annebbiante.
A 28 anni certe cose non le fai più, a 28 certe cose sono già fisse, impostate e anche piacevoli nella tua vita, e non senti il bisogno di cambiarle perchè sono perfette così.
Non senti bisogno di avere amicizie nuove, di quelle intime e viscerali, soprattutto se hai alla spalle più di un amico, che ci sarà "nella buona e nella cattiva sorte". Ma capita, si capita che circostanze, ti portino ad incontrare qualcuno, e quel qualcuno, assuma la stessa importanza delle amicizie secolari.
Ci si fida di quel qualcuno, non si nutrono dubbi, sulla sua persona, sulla sua integrità, viene giudicato al pari degli amici secolari...
Quel qualcuno, senti che è giusto proteggerlo, quel qualcuno senti che è giusto volergli bene e prendertene cura. Pensi sia il caso di mostrargli tutta te stessa, senza filtri, la te stessa allegra, gioiosa, ma anche quella cupa, quella lunatica, pensi che mostrargli il peggio di te possa significare essere sincera, e non mentirgli, mai, anche quando sarebbe il caso di farlo.
14 anni fa avevo trovato un amico così, ed adesso ne ricordo solo il profumo... a tratti neanche il viso, se non fosse per sporadiche fotografie, che decidono di apparire sulla pagina di un social network.
A 28 anni, un altro è entrato così, nella mia vita.
Il mio giudizio era, e sottolineo, era, "la persona più buona, semplice, e strana" conosciuta di recente, una persona aperta al confronto, sulla quale potevo puntare il dito, ma alla quale nel 99% dei casi non avrei potuto negare niente.
Mi sono presa cura di te, forse troppa, ho sofferto di quei "piccoli" drammi. Ho condiviso il motivo della "mia peggiore parte di me". E adesso?
Bene solo un'altra persona mi aveva abbandonato... Sei la prima persona che mi abbandona di "colpo".
Lasciandomi impietrita, facendomi ricredere, non su te, ma su me, su quella che non devo essere. Perchè ci si apre interamente a 14 anni, a 28 si prende quello che si ha, e non ci si fida più ciecamente.
Ho sbagliato, e mi sento sola adesso, per questo, per colpa mia, ma anche per colpa tua.
Se le parole ti voglio bene, e amicizia valgono, le spiegazioni si danno, se sono parole in molteplici lingue, come tante altre no...e tu non ne dai.
Mi sono pure chiesta se la colpa non fosse stata mia, ma sai che c'è? Come ben sai di colpe me ne sono attribuita tantissime, nella mia vita, ma non stavolta.
Sai quale è la novità? Divento egoista, la stronza che facevo finta di essere, e sparisci, sparisci nei meandri più bui, della mia memoria.
Una rabbia così non l'ho mai provata, neanche quando lui mi ha abbandonata, perchè lui non sapeva quello che tu sai, perchè io non mi ero presa cura di lui. Speravo arrivassi con un sorriso, ci ho creduto fino all'ultimo, ma no...
Senza giri di parole, con parole che non si addicono ad una principessa volante ti dico una cosa, STRONZO, si perchè lo STRONZO, stavolta sei tu!
E senza se e senza ma, sono arrabbiata, furibonda, picchierei, e altro che nostalgia, ti darei pugni fino a farti sanguinare. Perchè all'amore che mi delude c'ero abituata...all'amicizia.. NO


sabato 6 ottobre 2012

quella che non sei...

Capita, per qualche ora di essere diversa, ma come dice una famosa "quella che non sei non sarai..." , ma quelle poche ore di "diversità" delle volte possono essere un semplice diversivo. Causerò gelosie forse scrivendo di ciò, ma chiedo scusa.
Era una giornata normale, sveglia alle 3,30, soliti gesti ormai routinari, cappotto dei puffi messo su. Entro in crew room, dopo aver saltato il caffè, perchè il bar era chiuso per ristrutturazione, nervosetta a dire il vero, firmo, cerco la stazione, cerco un PC per fare Ceck in, e inizia il briefing...
Eccomi, al solito sorridente, e felice, per qualche arcano motivo, di volare, di stare lì, sopra tutto e tutti. Questa euforia mi da carattere, e ne sono consapevole. Non posso dire dove andavo, nè con chi stavo. Posso dire solo che quelle ore sono state strane, dove c'era la Chiara che sa flirtare, quella che appare poche, pochissime volte. Quella che abbandona i panni di amicona e diventa ammiccante. Una complicità durata qualche ore, da far pensare ai pax in prima fila che fossimo una coppia, ma è stato bello.
E' stato strano, pensare di aver cambiato, quella che infondo è la mia riservatezza,aver abbattuto per qualche ora, quelli che sono i miei preconcetti sugli uomini in genere.
Fare di tutto per sfiorarsi, ammiccare, dire le "cose giuste". Guardarsi da un lato all'altro, della cabina, essere donna, quella che spesso non voglio essere.
Tutto sembra perfetto, e scambiarsi i numeri è quasi logico e spontaneo...ma...
Si perchè poi con me c'è sempre un MA, qualcuno lo sa bene. Appena sono sicura, fiera e contenta di me, ecco... "U're treating me like a child" e anche se questa frase, in questa circostanza, è uno scherzo, è detta col sorriso, tutto si spegne, si atterra, si apre la L1, e una volta scesa dalle nuvole, torno quella che sono davvero, quella che mt su mt di altezza non cambieranno mai.
L'aria gelida in pista mi risveglia, io non sono così, non posso flirtare e basta, non posso avere un rapporto "per gioco". Io sono una maniaca del controllo, nella coppia, tutto deve essere come voglio io, senza compromessi, è finito il tempo di scherzare, e credo nn ci sia mai stato, preferisco, di gran lunga, lasciarti un buon ricordo, piuttosto che sentirti urlare, tra qualche tempo quella frase, e quella volta sarebbe sul serio.

Ps grazie al cielo ci sono le differenze linguistiche!

Chiaruzza