domenica 18 settembre 2011

Di sbagliato cosa c'è? Ditemelo voi...

Perchè chiediamo consigli per fare comunque una cosa che ci passa per la testa, e quando il consiglio è diverso da ciò che vogliamo sentirci dire, lo prendiamo e lo buttiamo via?
Perchè abbiamo l'impressione che qualcuno non riesca mai a calarsi nei nostri panni?
Perchè abbiamo così tanto bisogno di conferme?
Quando sappiamo che una cosa è sbagliata, perchè la facciamo? Preferiamo sbattere contro un muro di cemento, magari anche ruvido, piuttosto che attutire il colpo evitando di fare stronzate. Ma il controsenso più grande è che si cerca l'approvazione di chi ci sta vicino. Forse per giustificarci?
Nella mia vita da principessa a tratti disillusa e a tratti incantata, ne ho presi tanti di muri, ma ho continuato, e credo continuerò. Mi chiedo solo perchè non mi arrendo?
La prima scusa che adottavo era che avevo bisogno di uno scossone, e adesso che lo scossone l'ho avuto, perchè continuo a cercarne di altri?

Io credo che le relazioni interpersonali, più si va avanti con l'età, più diventano complicate, piene di oscuri meccanismi che mai sveleranno la loro natura.
La scelta sembra semplice, ci si butta e ci si fa dominare da loro, da questi meccanismi che perversamente si fanno strada dentro di noi.

Altra domanda, perchè siamo bravissimi a risolvere i problemi degli altri e mai i nostri? Perchè siamo pronti a sentenziare giustizia e verità quando si tratta delle storie altrui, ma non siamo disposti ad accettare le nostre?
Presunzione degli esseri umani questa, che svela la sua natura di bugia quando la rapportiamo alle nostre intime situazione.

C'è un bisogno di vedere, toccare, vivere ogni attimo, anche se sarà così veloce da sembrare che non sia mai passato.
Forse adesso che non cerco più quello che ho sempre voluto, quello per cui ho sempre lottato da quando ho memoria, credo di stare meglio. Di vedere le cose con un certo distacco, e di capire il perchè cerchi l'approvazione altrui nelle mie parole e azioni. Adesso voglio essere cosciente di sbagliare, lo so da prima, e dovrebbe fare meno male.
Adesso io non voglio belle parole, non voglio essere adulata, voglio essere pratica.
Provo ad essere cinica, non lo sono e mai lo sarò, ma all'esterno si, posso esserlo, la scorza di cinismo forse non è ancora troppo spessa, ma è tornata.
Io so di non fidarmi, e anche se sbaglio so a cosa vado incontro.
Vorrei che qualcuno smettesse di soffrire, e vorrei che quel qualcuno non si trasformasse in me, vorrei che bastasse un abbraccio per far capire che non sarà un giudizio a cambiare le cose. Vorrei che capisse che il dolore non si combatte nascondendole, e vorrei che lo affrontasse, e vorrei trasmetterle la fiducia che un giorno, qualora questo al momento appaia del tutto impossibile, quel dolore svanirà, o meglio si accantonerà solo in una piccola parte del cuore, busserà alla porta ogni tanto, ma tornerà indietro. Resterà un'esperienza di crescita, qualcosa che formerà il suo carattere nel futuro, qualcosa che renderà questa persona splendida e unica per me, ancora migliore di quello che è.
Se avessi il potere di estirpare i suoi brutti pensieri, e calpestarli per non farli più tornare lo farei.
Noi siamo PRINCIPESSE, noi delle volte accettiamo un compromesso per illuderci che tutto vada bene, ma come hai ben visto, questo compromesso non dura. Non ci stiamo a farlo durare.

Grazie ai suoi occhi capisco quello che sono stata, e vorrei che avesse già la maturità per capire, che succede ma poi passa, e che non bisogna vergognarsene. Perchè quando ci innamoriamo, di sbagliato non c'è nulla, o forse c'è tutto...

1 commento:

  1. Si, Chiari, credo anche io che ci possa stare. Ancora una volta mi colpisce la conclusione!

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