giovedì 29 settembre 2011

Un'emozione chiamata AMARE!

Una macchina che si ferma di fronte ad una chiesa, con una sposa dentro. Scena comune penserete, ed in effetti quante volte è capitato di vedere una sposa arrivare in macchina davanti ad una chiesa, pensavo anche io di vedere la solita scena più volte vista.
Lei scende e vedo uno sguardo, un'espressione che ci illumina tutti, le lacrime di commozione arrivano, a distruggere il trucco, ma poi il sorriso prende il sopravvento. Sui gradini c'è lui, che trema e la guarda, innamorato fino all'ultimo dito del piede!
Inizia una celebrazione, che fa commuovere anche i più scettici, gli sposi si guardano e tra il "Sì" squillante di lei e il "Sì" timido ma sicuro di lui, siamo tutti lì, una chiesa piena di amici e di giovani, e viviamo minuto per minuto!
Bellissima e decisa, si aggiusta spesso il velo, lui le da una mano, il parroco chiede a tutti di AMARE, di cercare la pace, dentro di noi e con chi ci sta vicino, e io rifletto. La nuova famiglia appena formatasi, ama e con loro in quel momento in chiesa, amiamo tutti!
Adesso i due ballano, si tengono per mano, tutto il tempo, non guardano gli ospiti in una pantomima di sorrisi ed esposizioni quasi mediatica, come spesso succede, si guardano, si stringono.
Un amore così sincero, spontaneo, onesto, senza filtri io non l'ho mai visto. Ed io che ho visto nascere quell'amore, ne sono fiera ed orgogliosa.
Coronano il loro sogno di amarsi per sempre, e si vede, c'è purezza e naturalezza in tutto quello che fanno, e io sono incantata, estasiata, loro ballano ed il cuore di tutti noi balla con loro.

Succede, succede di amare senza riserve, essere ricambiati, accettare incondizionatamente tutto, l'uno dell'altra, sapendo che non c'è niente di meglio al mondo che stare vicini, stretti in un abbraccio. In questi casi capisco che l'amore, non è un obbligazione sociale, dove sento il matrimonio come un'istituzione morale e necessaria per il coronamento di questo, dove la festa non durerà solo un giorno ma sempre, anche quando gli ospiti saranno andati a casa, i regali saranno stati scartati, i confetti mangiati, la festa continuerà e sarà sempre più grande, più emozionante, con le sorprese che giorno per giorno la vita regalerà.

Oggi ho visto la felicità, quella vera, la felicità nonostante tutto, la felicità di chi non si piange addosso ma decide di vivere.

Da bambine sognamo quel vestito bianco, ma poi cresciamo, e delle volte non lo sognamo più, i fatti contingenti alla nostra vita, delle volte, non ce lo fanno più desiderare.Io non lo sogno più, non sogno più l'abito bianco, ed il pranzo a buffet, una cerimonia veloce, una macchina che guido io stessa, non sogno più quel matrimonio che tante volte avevo immaginato, e non perchè ci abbia perso le speranze, ma perchè non ne sento più l'esigenza, e forse, fino a stamani, non sentivo nemmeno l'esigenza di amare. Oggi queste due splendide persone, me l'hanno fatta tornare.
Voglia di essere amati, con una semplicità quasi disarmante, quando sai quello che dire, nonostante il cuore ti batta forte, guardare negli occhi la TUA persona, e non avere bisogno di altri contorni.

Non mi accontenterò, per niente di meno di quello che ho visto oggi, non mi basteranno le briciole, o i rapporti di facciata, o l'esigenza di una compagnia; i rapporti infiocchettati li lascio ad altri, le storie da film, i romanzi da soap opera, li lascio ad altri, il romanticismo, quello forzato e stucchevole, lo lascio ad altri... IO voglio solo un'emozione... QUELLA DI AMARE

martedì 27 settembre 2011

Una canzone...

Stavo seduta, guardavo un  paesaggio a me sconosciuto, e l'autostrada correva. Lottavo, a tutti i costi, con l'adrenalina, che faceva tremare il mio corpo, ma non tremavo di paura, parole e canzoni si alternavano, in una scena diversa da molte altre. Sguardi stranamente complici, c'è un'aria elettrica, due persone che si studiano.
Guardo fuori dal finestrino, per dissimulare ciò che mi passa per la testa, anche se non so ben decifrarlo, stupore,  allegria, paura. Vorrei prendere uno di quei dannati biscotti, che ho in borsa, ma non lo faccio, in effetti non ho fame. Parlo di me, tanto, ascolto a mia volta, ascolto ancora e non mi stanco. Mi sento denudata da alcuni sguardi, provo a non arrossire, ma mi piace, mi piace essere guardata in quel modo, mi piace.
Ad un tratto una canzone, esce dall'Mp3... e sento una voce che inizia a cantare, mi prende la mano, e canta, "Call me irresponsible..." , rido complice, rido complice a quella dedica,  a quella faccia da corteggiatore impenitente, metto subito gli occhiali da sole,  ma quello sguardo passa anche attraverso. Dopo quella canzone, è come se quelle strade le conoscessi, è come se quella macchina la conoscessi, mi oriento in posti mai visti prima. Può succedere?
Una canzone, una scena buffa, e il sole che filtra dal vetro, e mi batte sulle gambe, il mio cellulare che squilla in continuazione, fotografie fatte per immortalare qualcosa di bello.

Una canzone, che scopri in un CD in macchina di tuo padre, qualche mese dopo, e fai un salto indietro. Non c'è più niente adesso, ma questo si, è rimasto, un'emozione e uno sguardo impertinente, accompagnato da una canzone impertinente                                                    

lunedì 26 settembre 2011

una vecchia copia...

Sveglia dall'alba, e più tesa di una corda di violino, stamane, mi sono messa a rovistare vecchie cose, quaderni, diari, vecchie lettere. Delle volte fa bene rileggere il passato, delle altre meno.

Stava ancora lì quella lettera, che scrissi 6 anni fa, la brutta copia, piena di cancellature, e prove, Insieme a quella vecchia lettera giaceva la vecchia Chiara, e per la prima volta, da quando tutto questo è iniziato, non ho sentito nulla rileggendola, non ho sentito niente. Ricordo che ne ho scritte tante di lettere a quell'indirizzo, con carta da lettere rosa e verde chiara, le prime allegre, parlavano delle mie giornate, a cadenza settimanale, le ultime sempre più di rado, su fogli di quaderno appena imbustati, e non si parlava più di me, di come era andata la lezione di Storia Contemporanea, piuttosto che di Linguistica, si parlava di Te, si iniziava a parlare al passato.

Oggi vorrei che la mia vita prendesse, questa piega che sogno, ed il mio sogno stavolta è tutto mio, non è accanto a nessuno. C'è stato un tempo in cui ero sempre la più brava, c'è stato un tempo in cui ero fastidiosamente felice, e in quel tempo ero concentrata su di me prima che sul resto. Una settimana fa partivo per Pisa, carica di speranze, per aver finalmente avuto il coraggio di realizzare una cosa, che avrei dovuto fare almeno 5 anni fa. Oggi sono nervosa, perchè forse si sta realizzando.
Il mare è nerissimo, sembra che l'estate sia scomparsa, c'è vento, mi vedo riflessa sul vetro della finestra, i miei occhiali scivolati, una coda alta e un'espressione strana.

Certe persone passano dalla tua vita, ci restano secoli, e poi vanno via, lasciano un solco incolmabile ma poi? Quando avrai il coraggio di guardare in te, quando avrai il coraggio di non abbandonarti alla sofferenza per comodità, quando avrai la lucidità necessaria per godere di altro, ti volterai indietro, guarderei il tuo cuore, e non troverai più quel solco.

Scrivere a mano, un'emozione desueta, che nessun BLOG, nessun testo di word potrà mai sostituire. Toccare quelle parole, rileggerle, sfiorare la carta, odorarla in cerca di una fragranza che indichi cosa si stava facendo in quel momento, nessun PC, potrà mai e poi mai sostituire, una lettera, nessuna mail, per quanto bellissima, può dare lo stesso brivido.

domenica 25 settembre 2011

Perchè continuiamo a fare capitomboli?

Serata magnifica, cena ottima, comitiva alternativa, la mia, che uscendo dal ristorante decide di entrare da..."tutto 1 euro", siamo molto originali, ma?
La sottoscritta, celebre per cadute, capitomboli, truppichii (inciampi), di ogni genere e sorta, riesce a cadere nel modo più bislacco, che esista... Un tombino, con due maniglie per apertura, e i miei delicati piedini da Principessa, inciampano non su una delle due maniglie, ma, su entrambe. Quante erano le probabilità che ciò accadesse? Meglio non dare una risposta, perchè non credo che ci sia. Risultato, escoriazioni sul lato sinistro, gomito, polso, ginocchio, caviglia, uno strano bubboncello nella caviglia destra, e dolore atroce alle ginocchia quando scendo le scale...

Perchè continuiamo a cadere? Nonostante le buone intenzioni, di stare attenti a dove si mettono i piedi. Perchè continuo a cadere, nonostante decida di stare scalza?
Non so se queste cadute siano una metafora della mia vita, non so se sono semplici risultati di una testa tra le nuvole, o del mio piedino 35/36 troppo delicato per supportare buche.

So solo che quando si cade fa male, tanto, che forse tutti dicono " è il colpo adesso ti passa", e te ne convinci, poi però ti svegli il giorno dopo, e il dolore c'è ancora, lieve ma continuo, non pulsa più ma c'è sempre...

Quante volte ancora cadrò?
Staremo a vedere...

Provo a non cadere, incam

venerdì 23 settembre 2011

A sorpresa... Gli specchi della mia anima

Avevo preannunciato altri post, ma circostanze contingenti, emozioni, parole, scontri, riflessioni, risate e tutto quello che c'è dietro, rendono questo post, necessario e non per questo meno piacevole da scrivere!
In un vecchio blog, avevo già parlato di loro... Gli anni passano, e le cose cambiano tanto, anche se spesso ai nostri occhi sembrano statiche, esaminandole ci si accorge di tante cose.

Nella mia vita, la cosa più bella che ho, è l'amicizia. Sono circondata da amici, alcuni più intimi e altri meno, ma mai, sono rimasta sola. Poi ci sono delle Sorelle, delle AMICHE delle quali proprio non posso fare a meno, alcune ci sono da tempo immemore, altre da poco, ma, oggi, immaginare la mia vita senza di loro significherebbe non immaginarla affatto.
E a ridosso dell'attesa di una notizia, che potrebbe davvero, e definitivamente, portarmi via, credo di dovergli qualche minuto  del mio tempo. 
Una per una, nella speranza di fare commuovere le più ciniche, fare ridere le più musone, e dirvi quello che già sapete.  SIETE GLI SPECCHI DELLA MIA ANIMA , QUELLI DAI QUALI NON POSSO SOTTRARMI.
Non inizierò con una classifica, l'ordine è casuale, ma la prima, non me ne voglia nessuno è lei.

Sono passati 11 anni e un mese da quando io e te, ci siamo guardate negli occhi e abbiamo detto silenziosamente che non ci saremmo mai lasciate. Quando sei entrata a far parte della mia vita tutto è andato al suo posto. Chissà se ti ricordi, che ero più ribelle, meno conformista. La scena più bella di quella Londra che ci ha unito per sempre, è un gradino di Candemn Town dove, dopo aver comprato uno zainetto orrendo di piumino, prendi il cellulare e mi fai leggere un messaggio, i tuoi occhi a mandarla obesa sono felici e sorridono, i tuoi capelli corti e con delle strane righe bionde/rossastre  incorniciano il tuo volto, e quei cacchio di pantaloni VIOLA che non ti levavi mai, rimangono con me. Ricordo dopo un mese che ci conoscevamo, che senza indugi mi hai cazziata al tuo solito! Adesso è un'abitudine, ma quella fu la prima volta "Scusami ma tu non avevi detto no? Adesso che ci piangi?" Per una volta un'amica che non mi assecondava e basta, per una volta un'amica che mi ha sempre detto tutto, nel bene e nel male, anche a rischio di perderci ci siamo detti la verità. Ricordo i tre mesi più brutti della mia vita, e li ricordi anche tu, i mesi senza te, quelli in cui avevo deciso di svoltare a modo mio. Sei tornata per fortuna, e ho smesso di rovinarmela la vita. Ti ho detto tante volte il bene che ti voglio, e non lo ripeto. In una lettera mi scrivesti una volta, "io so che un giorno andrai fuori, e forse il nostro desiderio di avere due case vicine con i nostri figli che giocano insieme non si realizzerà", forse non avremo figli che giocheranno insieme un giorno, ma mi auguro che un giorno mia figlia possa avere una persona come te al suo fianco.  L'altra cosa che amo di noi, è che io odio i tuoi ex e tu i miei, più di quanto noi stesse li odiamo, e il nostro istinto di protezione è simile a quello di una leonessa coi suoi cuccioli. Nella vita avrai il meglio, e io sarò sempre al tuo fianco.

L'altra è la persona che mi ha fatto ridere di più in vita mia, forse la più buona che io conosco, forse anche troppo. Mi rivedo in te, sempre e ogni giorno che passa, non riesci a portare rancore a nessuno tu, hai una dignità impareggiabile, e fai star bene chi ti sta vicino. Tu non giudichi, tu ironizzi. Eravamo in vacanza 2 anni fa, all'ora non eravamo amiche così, ti raccontai di una cosa che avevo saputo, e che mi aveva scombussolata l'esistenza, te lo raccontai di fronte ad un pezzo di rosticceria, e tu ascoltavi parola per parole, non hai giudicato nulla, non mi hai detto niente di particolare, ma poi quella sera facesti di tutto per farmi sorridere.
Sarai una grande donna, perchè hai il più alto senso di umorismo che conosco. Perchè quando stiamo parlando di una cosa triste, tu ci guardi e te ne esci con una delle tue imitazioni. Tu meriti tanto, e se eviti di fare i miei stessi errori, cortesemente, puoi riuscirci. Mia figlioccia, colei che sa essere sexy, ma anche zulù. Quando stavo a Roma e mi mancavi, dopo una telefonata su skype fatta con te, mi ritornava il sorriso. Non cambiare mai per chi te lo chiede, resta così, perchè non ce ne sono di uguali per fortuna.

E adesso a te signorina, la nostra amicizia è iniziata con un torto enorme, non sei venuta alla mia Laurea, ti vergognavi, e qualche mese dopo sei diventata indispensabile. Litighiamo spessissimo, e dall'esterno, sembriamo quasi che non ci tolleriamo, ma lo sai quale è la cosa bella? Anche se non tollero i tuoi giudizi perentori, non posso farne a meno, perchè non posso fare a meno di te. Più volte mia hai messo allegria addosso, e delle volte non mi aspettavo che tu fossi in grado di piangere. Ti vedevo spigliata, parlare di tutto senza rossori mai, e tu studiavo. Volevo capire se c'era qualcosa dentro quel tuo scudo, da ragazza cinica. 
Si c'è una donna in grado di amare, che sente il bisogno di farlo, ti ho sentita amare, ti ho sentita sperare in delle persone, che però non avevano il coraggio di scegliere. Ti ho visto prendere delusioni cocenti, e avrei tanto voluto proteggerti, vorrei stringerti e vorrei che credessi di più in te, vorrei rivedere quello sguardo scanzonato di quando ti ho conosciuta. Anche se dico di disdegnarlo, io voglio il tuo giudizio, voglio il tuo parere, perchè credo in te e nei tuoi pensieri. E poi voglio darti anche un morsetto posso???

I Club Service servono a prestare servizio alle nostre comunità, almeno così impariamo nei corsi di formazione o simili, ebbene i club service servono anche a farti conoscere persone meravigliose, che in pochi minuti diventano pezzi imprescindibili della nostra esistenza. Ci siamo conosciute con uno sguardo di fuoco, ci siamo viste rivale, e non tollerate per qualche settimana, poi? Poi una sera, in un pub, dove venivi ospite, ci siamo ritrovate a parlare, prima dell'associazione, poi delle nostre storie, di noi, e non ci siamo più separate. Quanto sei testarda e orgogliosa mia cara amica, quante volte mi sono appoggiata al tuo di orgoglio quando il mio era seppellito sotto terra? Mi hai vista piangere, e ridere di gusto. Ti ho dato le peggiori sveglie del mondo, saltandoti sul letto mentre ancora dormivi. Mi hai appoggiato in questi 10 mesi tremendi e di cambiamento. E potrò mai dimenticarlo? Mi hai sostenuta dove non pensavo di potermi sostenere io stessa. Mi hai coccolato più come una mamma che come una sorella. Tu sei quella che si preoccupa di "selezionare" ipotetici uomini o fidanzati che "niente chiarè è perfetto per te, è come X solo un'pò più alto.." etc etc.
Sono 6 anni che andiamo avanti, e mi auguro che tra di noi ci sia sempre quella condivisione, immutata di qualsiasi esperienza.

La volta invece che ho conosciuto lei, è irripetibile via blog, va censurata fin da subito! Ma quello sguardo di fuoco e quel suo accento, da allora me lo porto nel cuore. Mi porto nel cuore, la persona con degli ideali così forti e radicati da farmi fare degli interrogativi enormi. Porto nel cuore i tuoi ricordi di una sinistra giovanile, o di un PD che per pigrizia, o per inerzia non ho mai vissuto di persona. Il ricordo più forte che ho di te sono un pacco di merit, un pc, dei fogli sottolineati miliardi o triliardi di volte, e la tua tesi che hai ripetuto a tutta la casa.  Cosa non dici pur di non incoraggiarmi? "miiii un campanellinoooo come è che sai tutto?" In realtà mi chiedo che è che tu sappia tutto di tutto, come è che tu non ti stanchi mai di leggere, di credere nella gente, di ascoltare musica, di essere una professionista, ma al contempo di saperti comportare come una 16enne quando si tratta di andare a far baldoria. Sei eclettica, e sei forte, e le tue incazzatine con " tu e tutta la tua settima generazione"  sono tra le cose più caratteristiche della mia vita. Forse tra tutte sei quella che vedo di meno, ma forse anche quella cui un pò vorrei somigliare. Hai saputo fare le scelte giuste, e continuerai, e un giorno io e Stef staremo sotto un palco, ad acclamare il tuo nome, mentre tu gridi HASTA LA VICTORIA SIEMPRE. La tua integrità morale è quella che dovrebbero avere tutti i giovani e ancor più le donne. I tuoi sorrisi dopo un bicchiere di grillo, sono uno degli spettacoli più belli che abbia mai visto, altro che BIG BANG!!!

Molte cose le capiranno solo le dirette interessate, ma una cosa è chiara per tutte, Chiaruzza senza di voi, non sarebbe Chiaruzza, sono un'amica difficile, una di quella che perde le staffe nei momenti bui, sono egoista e delle volte lunatica, ma vi voglio bene

giovedì 22 settembre 2011

Un sogno nel momento in cui si realizza è ancora un sogno?

Ci sono giornate, in cui ti senti infallibile, giornate che sembrano ripagarti dalle insicurezze di una vita, giornate che anche se cammini con un tacco 12 in mezzo ai sanpietrini non cadi nè inciampi, e chi mi conosce sa che questo è un vero e proprio miracolo.
Giornate in cui ti svegli dopo aver riposato solo 4 ore, e pensi di essere la migliore al mondo, dove infili il tuo tailleur per un colloquio, fai una treccia a dei capelli ormai troppo lunghi, e continui a pensare che, per una volta nella tua vita non stai sbagliando, ma questa è un'altra storia che racconterò poi...
Adesso non riesco a dormire, ho ancora un sorriso inebetito stampato in viso, per 24h che rientrano nella classifica delle più belle della mia vita, sorrido e penso "una cosa bella per essere tale, può anche durare solo un attimo, può andare via ma resta comunque bella".
Ed è stato bello, è stato bello sentirsi unica, speciale, è stato bello stringersi, intrecciare le mani come non fosse mai successo niente prima. Ma l'amore è quello che dura tutta una vita? Non è anche amore quello che dura pochi attimi?
Io non lo so cosa è, e non mi interessa saperlo, io non voglio possedere alcuna verità. A che mi serve sapere perchè quando ho passato una serata fantastica? Forse è stato facile perchè ero già felice, forse è stato semplice abbandonarsi a qualche bicchiere di vino ed ad un caffè fin troppo strano per i mie gusti. Ma a me cosa importa?
Ripenso ai baci della mia vita... Ci ho pensato tutta la notte, e non riesco a smettere. Sono tre i più belli. Del primo ho pensato di essere innamorata, il secondo rimarrà l'amore della mia vita, il terzo, il terzo la presa di coscienza di quello che possono essere i rapporti. Ne manca uno mai dato, a colui che mi ha fatto disincantare.
Il primo in uno scenario insolito, dove le mani erano già strette, l'inesperienza tanta e lo scenario maestoso, fù accompagnato da un tenero TI AMO, di quelli detti perchè il cuore ti batte, e ti sembra di aver conquistato tutto il mondo.
Il secondo comico, in una stanza di un metro per un metro, con la gente a pochi metri a far baldoria, la mia gamba sinistra si alzò di istinto, perchè lo desideravo da tanto, ma non osavo chiederlo, di quelli che per anni ricordi, e dove il TI AMO è reale, ma non lo dici, perchè hai paura e non hai più 16 anni. Ricordo di aver riso e detto " tu sei tutto scemo" e lui anzicchè dirmi "Sei bellissima" dice " Non sono bellissimo?"
Il terzo è ancora mio, lo scenario non posso raccontarlo, il TI AMO non esiste, ma c'è qualcosa, qualcosa che mi droga letteralmente, una morfina che fa passare via il dolore, e viene voglia di ridere e sorridere, se Tornatore avesse ripreso quel bacio, lo avrebbe messo a conclusione di Nuovo Cinema Paradiso.
Ma se non c'è amore perchè è in classifica?
Un'affinità elettiva e basta? Io non voglio più rispondere delle domande. La prima volta mi ha sconbussolato l'esistenza, adesso no, adesso mi ha rasserenata.
La scena di questo film, la porterò dentro, un altro tassellino, nella nostra velocissima e lentissima storia, anzi non storia, e niente più mi logora. E se dentro di me sto cercando una sofferenza per appigliarmi a qualcosa che di fatto non esiste non la trovo. Perchè io sto bene, perchè sono viva, perchè mi batte il cuore, nonostante non sto amando, e perchè non mi pento di niente. Perchè capitasse o no di nuovo io sto bene, sto bene oggi, e starò bene domani. E so che ti ho fatto stare bene, e so che con me ridi, e che con me ci provi ad essere felice. Io non voglio niente, domani, magari, mi sarò innamorata di un altro, ma questo brivido, questo senso di invincibilità non me lo leverà nessuno.

Nella mia vita non ho mai tradito chi è stato al mio fianco, ne sono sempre andata fiera, oggi so invece che potrei farlo, non so più giudicare chi tradisce o meno.
                                                                                            Zarina

ps prossimi post -uno dedicato ai baci- e uno dedicato al mio VOLO.

lunedì 19 settembre 2011

Trombe d'aria...

Qualcuno osa ancora dire che non ci sia qualcuno che me la tira di brutto?
Ieri eccitazione alle stelle, oggi, sveglia presto per preparare tutto in maniera impeccabile... ma non c'è luce. Niente sole, guardo meglio, i secolari alberi di ulivo in giardino si agitano un pò troppo...C'è una bufera di proporzioni epiche.
Dopo 5 minuti inizia a piovere, pardon a scrosciare in una maniera angosciante...
Mi faccio una risata e penso, che culo tra qualche ora ho un aereo da prendere! Smette di piovere a fine mattinata, e mi reco a fare delle fotocopie, riscende giù l'impossibile! Ho capito, forse non dovrei fare qualcosa, ma ormai ho deciso, e parto!
Poi dico io in Sicilia non piove quasi mai, i terreni si seccano, gli incendi imperano divertendosi, giusto oggi viene fuori il diluvio universale con tanto di arca di noè al seguito?
Staremo a vedere... intanto la valigia è pronta, tutto è pronto ed io per prima...Basterà solo che l'aereoporto di Puntaraisi non chiuda di nuovo, e stasera sarò a Pisa. 
Sono carica come poche volte sono stata nella mia vita... e non importa se piove, e non importa nulla. 


domenica 18 settembre 2011

Sono IDENTICA

Prove tecniche, per la realizzazione di un piccolo sogno, che forse tanto piccolo poi non è. Mi ritrovo a curarmi, pettinarmi, a fare le prove, vestiti, trucco, scarpe che danno uno slancio alla mia non eccessiva altezza.
Ho curato con calma ogni minimo particolare, in maniera quasi maniacale. Non è da me ricercare così tanto la perfezione nell'aspetto fisico, o nell'apparenza, eppure...
Sembro appena uscita da una pubblicità e non posso fare a meno di guardarmi allo specchio, e forse non mi guardo soltanto, mi ammiro proprio. Quando la mia ben celata vanità viene a galla, purtroppo recupera il tempo perduto, e si impadronisce di me, ma questa volta ha un fine ben preciso.
Sì sono bella così sistemata, mi sento a mio agio, mi sento comoda e nella mia dimensione, e so che passando da quelle stanze, mi sentirò ancora più splendida. Ho un buon presentimento, forse sto peccando di superbia, ma sono perfetta per questo sogno.
Mi guardo allo specchio e penso, sono identica, e me lo merito...
Vorrei già essere su quell'aereo e prendermi ciò che fino ad adesso ho tardato a fare...
Si può scoprire se stessi tra le nuvole?

Forse volare mentre si sta sognando di volare è una risposta...

Di sbagliato cosa c'è? Ditemelo voi...

Perchè chiediamo consigli per fare comunque una cosa che ci passa per la testa, e quando il consiglio è diverso da ciò che vogliamo sentirci dire, lo prendiamo e lo buttiamo via?
Perchè abbiamo l'impressione che qualcuno non riesca mai a calarsi nei nostri panni?
Perchè abbiamo così tanto bisogno di conferme?
Quando sappiamo che una cosa è sbagliata, perchè la facciamo? Preferiamo sbattere contro un muro di cemento, magari anche ruvido, piuttosto che attutire il colpo evitando di fare stronzate. Ma il controsenso più grande è che si cerca l'approvazione di chi ci sta vicino. Forse per giustificarci?
Nella mia vita da principessa a tratti disillusa e a tratti incantata, ne ho presi tanti di muri, ma ho continuato, e credo continuerò. Mi chiedo solo perchè non mi arrendo?
La prima scusa che adottavo era che avevo bisogno di uno scossone, e adesso che lo scossone l'ho avuto, perchè continuo a cercarne di altri?

Io credo che le relazioni interpersonali, più si va avanti con l'età, più diventano complicate, piene di oscuri meccanismi che mai sveleranno la loro natura.
La scelta sembra semplice, ci si butta e ci si fa dominare da loro, da questi meccanismi che perversamente si fanno strada dentro di noi.

Altra domanda, perchè siamo bravissimi a risolvere i problemi degli altri e mai i nostri? Perchè siamo pronti a sentenziare giustizia e verità quando si tratta delle storie altrui, ma non siamo disposti ad accettare le nostre?
Presunzione degli esseri umani questa, che svela la sua natura di bugia quando la rapportiamo alle nostre intime situazione.

C'è un bisogno di vedere, toccare, vivere ogni attimo, anche se sarà così veloce da sembrare che non sia mai passato.
Forse adesso che non cerco più quello che ho sempre voluto, quello per cui ho sempre lottato da quando ho memoria, credo di stare meglio. Di vedere le cose con un certo distacco, e di capire il perchè cerchi l'approvazione altrui nelle mie parole e azioni. Adesso voglio essere cosciente di sbagliare, lo so da prima, e dovrebbe fare meno male.
Adesso io non voglio belle parole, non voglio essere adulata, voglio essere pratica.
Provo ad essere cinica, non lo sono e mai lo sarò, ma all'esterno si, posso esserlo, la scorza di cinismo forse non è ancora troppo spessa, ma è tornata.
Io so di non fidarmi, e anche se sbaglio so a cosa vado incontro.
Vorrei che qualcuno smettesse di soffrire, e vorrei che quel qualcuno non si trasformasse in me, vorrei che bastasse un abbraccio per far capire che non sarà un giudizio a cambiare le cose. Vorrei che capisse che il dolore non si combatte nascondendole, e vorrei che lo affrontasse, e vorrei trasmetterle la fiducia che un giorno, qualora questo al momento appaia del tutto impossibile, quel dolore svanirà, o meglio si accantonerà solo in una piccola parte del cuore, busserà alla porta ogni tanto, ma tornerà indietro. Resterà un'esperienza di crescita, qualcosa che formerà il suo carattere nel futuro, qualcosa che renderà questa persona splendida e unica per me, ancora migliore di quello che è.
Se avessi il potere di estirpare i suoi brutti pensieri, e calpestarli per non farli più tornare lo farei.
Noi siamo PRINCIPESSE, noi delle volte accettiamo un compromesso per illuderci che tutto vada bene, ma come hai ben visto, questo compromesso non dura. Non ci stiamo a farlo durare.

Grazie ai suoi occhi capisco quello che sono stata, e vorrei che avesse già la maturità per capire, che succede ma poi passa, e che non bisogna vergognarsene. Perchè quando ci innamoriamo, di sbagliato non c'è nulla, o forse c'è tutto...

sabato 17 settembre 2011

Prendiamoli e Prendiamoci per la gola... Cous Cous di Tonno e Mentuccia

Cosa c'è di meglio che dimostrare le proprio qualità culinarie a chi vogliamo piacere?
Si dice che saper cucinare, bene, con fantasia e semplicità faccia parte del sex appeal di una donna, e due dei miei libri preferiti sono basate su questo; "Afrodita" di Isabelle Allende e, "Dona Flor e i suoi due mariti" di Jorge Amado. In questi libri i profumi delle ricette, e la magia delle tradizioni, sembrano venire fuori dal libro ed invadere il posto dove si sta leggendo.
Seguendo questa base vorrei ogni tanto, dare qualche mia ricetta, classica o rivisitata, e oggi tocca al Cous Cous, piatto di origine tunisina, ormai trapiantato in Sicilia e diventato un piatto tipico. Di solito il Cous Cous viene identificato come un piatto complicato e dalla lunga preparazione, ma qualche ricetta è davvero veloce, come questa che vi propongo.

Ingredienti per 4 persone:
da 360 a 400 gr di Cous Cous semi pronto. (consiglio quello Barilla è il migliore non scuoce e non si attacca)
400 gr di Tonno in tranci;
300 gr di Pomodorini;
1 cipolla;
1 dado classico;
Olio;
4 filetti di acciughe;
Menta fresca abbondante.

Tritare la cipolla e metterla in padella insieme all'olio, fare soffriggere leggermente insieme ai filetti di acciughe, mettere dopo pochissimi il tonno fresco in tranci, e farlo scottare per qualche minuto. Aggiungere i pomodorini precedentemente tagliati, aggiungere aromi a piacere, consiglio salvia e pepe nero, e a metà cottura aggiungere metà della menta fresca a nostra disposizione.
In una pentola a parte, preparate il Cous Cous come indicato sulla confezione, se per caso avreste il tempo di preparare quello originale tanto di cappello! Il mio consiglio è di aggiungere all'acqua in ebollizione il dado classico, così da risultare più saporito. Fare riposare il Cous Cous per 15 minuti, senza metterlo in frigo, sgranatelo (scocciatelo è il termine tecnico) e aggiungete dell'olio crudo.
Adesso versate il sugo di tonno e menta che avevate preparato, mescolate, e spezzettate sopra il resto della menta. Adesso potete servire.

Le varianti possono essere tantissimie, c'è chi lo fa solo di verdure, ma quella è un'altra ricetta, c'è chi mette del pesto, in questo caso non mettete la menta. Io adoro mettergli delle melenzanine fritte a tocchetti, ma in quel caso il piatto non diventa più così leggero.

Un piatto dedicato all'estate che ci sta lasciando, ma riproponibile anche d'inverno, da mangiare seduti su dei grandi cuscini, magari di fronte al camino, con un buon bicchiere di vino.
Io adoro il bianco con questo piatto, ed in particolare il Colomba Platino, ma non sono un'esperta e il Colomba Platino lo berrei anche con una fetta di fiorentina! Quindi fate voi!

Care amiche (e magari qualche amico c'è), cucinare per qualcuno significa fare qualcosa per lui, è un gesto di affetto a mio parare. Ciò non significa che chi combina qualche disastro in cucina, ci mette meno affetto, anzi... apprezziamo gli sforzi altrui, e che gli altri apprezzino quelli nostri.

Oggi è una giornata strana per me, un sabato di fine estate, di fine di un qualcosa che forse non è nemmeno cominciata!

Spero abbiate gradito, a presto le foto della preparazione!

                                                                                                               Zarina

venerdì 16 settembre 2011

Possiamo svenire davanti ad un pollo?

Rientrata a casa, non c'è niente che amo di più di vedere le mie amiche del cuore. Gli specchietti della mia esistenza, ma questa è un'altra storia, la storia di oggi racconta di un normalissimo aperitivo sfiorato in tragedia, come qualsiasi cosa che tocco, o faccio ultimamente.
Con le fide Stefania e Franceschina, decidiamo di fare un aperitivo molto semplice sul molo a San Nicola, un Spritz più sportivo, per aggiornarci sulla settimana che ci ha tenuto separate! 
Lo Spritz è fortino a dire il vero, e gli stuzzichini sono pochini, le chiacchiere si susseguono. "Come è questa casa?", "Se vuoi ammazziamo qualcuno", "Stasera che si fa?" e molto altro ancora, e così passa veloce la nostra ora insieme. 
Stefania carinamente mi accompagna in polleria, a ritirare quello che mia madre aveva ordinato, fino a qui, lor lettori si staranno chiedendo " e allora?"
Allora succede che mentre la S.A.R. aspetta il suo turno, inizia ad avere vampate di calore, tremori e a recarsi verso l'uscita, per cercare aiuto e...magia...suspance... arriva... arriva... STEFANIA (Vi sembrava il principe a cavallo?) che la porta in macchina cadaverica, le punta addosso 12 gradi di aria condizionata, apre i finestrinni, e le mette i piedi sul cruscotto.
Sua Altezza Reale, che sarei io, adesso sembra uno di quei polli appena comprati, solo più pallida, e più ridicola se è possibile!

Ma la morale della storia qual è?
E' che basta un niente, a noi principesse sfigattoline, per farci collassare, basta un pensiero in più che ti riempe con una ventata di calore (nel tal caso forse emesso dal macchinario del pollo allo spiedo...) per farci crollare.

Basta forse capire, che davanti ai fatti contingenti delle volte, dovremmo provare a sentirci meno POLLE, ma il trucco non lo ha svelato nessuno, e quel qualcuno che un giorno lo farà diventerà l'uomo/donna più ricco del pianeta, in barba alla regina Elisabetta II (mia nonna), J.K.Rowling, Bill Gates, Agnelli, e via tutti i plurimilionari del pianeta.
In attesa di questo, attenti agli sbalzi di temperatura, onde evitare di ritrovarsi a gambe all'aria davanti agli sconosciuti, o peggio, davanti a persone che conosci da quando hai 3 anni... ovvero un paese, Trabia, che sembra nutrirsi solo di pollo, data l'enorme affollamento di gente nel negozio sul corso del Paese.

"Meglio un uovo oggi che una gallina domani"

                                                                                                                 Zarina

Tutto o niente...

Non c'è un tema, non c'è nulla, sono pagine virtuali vuote, che riempirò, che delle volte pubblicizzerò e delle altre no. Ci saranno pensieri stupidi, altri meno, ci saranno consigli e disavventure, ricette culinarie, canzoni, film, . Ci sarà un pò di me, un pò di quella che sono, e un pò di quella che vorrei essere. Ci saranno le persone che amo, quelle che non amo più quelle che amerò. Ci sarà tutto quello che una Principessa ha bisogno per sentirsi completa. 
Ci sarà un mondo, speciale, complicato, felice, triste, buffo che mi circonda...
Ci saranno i mille volti di una persona che mi appartiene...