giovedì 17 maggio 2012

Avevo un piano...

La dura verità, che nego, continuo a negare, e se Dio vuole, continuerò.
Avevo un piano, perfetto nella mia mente, potevo cambiare tutto, sogni aspirazioni, tutto.
Fallimentare forse? Fallimentare adesso sicuramente.
Ci sarei riuscita, a farlo funzionare, a renderlo credibile, sarei riuscita a reprimere i miei istinti capricciosi, ed ad accettare di essere tollerante, avrei imparato a non avere, a tutti i costi, la situazione sotto controllo, piano, piano, una volta che mi sarei fidata al 100%. "Che farai quando il peggio di me uscirà fuori?", "tu non hai un peggio.." Ed infatti...
Forse ammettere la verità la farebbe superare prima?
Mi manca, quello squillare del telefono, mi manca avere una sveglia personale, mi manca non voler scappare di casa, mi manca preoccuparmi di non avere il telefono carico. Mi manca non leggere frasi a me dedicate, mi manca fare la voce da imbecille solo per essere coccolata, mi manca essere rilassata, mi manca essere adorabile, mi mancano i lividi, mi manca il mio tatuaggio, i soprannomi, le schifezze. Mi mancano le critiche, i pizzicotti, la tua risata del tutto stupida, mi manca interessarmi a qualcosa che non mi appartiene, mi manca quell'odore così forte, che la prima volta rimase un'ora sotto il mio naso. Mi manca essere morbida, mi manca incastarmi, mi manca un bacio in fronte.
La verità, è, credo, che tu mi manchi tanto... La verità è, che un'ennesima volta non ho detto in tempo quello che avrei dovuto, e non ho fatto quello che avrei voluto...
La verità è che avevo un piano, e adesso un altro....

martedì 1 maggio 2012

Fotografie

Quando la tua vita sta per cambiare, quando le certezze sono in realtà un punto interrogativo grande come un Boing 737-800, non puoi fare a meno di non pensare, di non ricordare tante cose.
Ricordi di bambina, di adolescente, più o meno recenti, istantanee fotografiche, archiviate in cartelle separate, con nomi e soprannomi, nel nostro cervello e non solo. Ce n'è una spesso aperta, sul pc, dove guardo foto solo mie adesso. Un'altra in testa, solo mia, che si apre se mi fermo a pensare qualche minuto. Istantanee, non momenti, solo fotografie. Fotografie di un mare calmo, con un vento che mi scompiglia i capelli, in un abbraccio quasi soffocante, con occhiali da sole che schermano il volto "io mi perdo guardando il mare, mi perdo ancora di più stringendoti mentre lo faccio", e io sorrido, e click, eccone una. Il vento è più forte, c'è una panchina, un paesaggio completo, una promessa, "qualsiasi cosa accada ci sarà questa data", e click un'altra ancora. Un teatro alle nostre spalle, io in punta di piedi "tutto questo è incredibile", e click. Stretti, forte, con due occhi che si guardano, e "ma è davvero così speciale stare con me?" "Sì", e click. Uno sguardo da lontano "finalmente riscuotiamo" click. Una tavola, io non mangio quasi nulla, bevo del vino "certo è strano" e click. Tanta gente, tutti per me, delle foto reali, e io che guardo uno sguardo che non conosco, che non sono abituata a ricevere, e di nuovo click. Tanta gente di nuovo, sempre per me, e tu che mi stringi, e sparisce tutto per trenta secondi, l'ultimo click sincero forse.

Fuori, lontano, più lontano che non si può, tra le nuvole, a stringere l'ebbrezza di una vita che ho sempre voluto, sognato, e per qualcuno forse rimandato. Nella città che sento più mia,  il segno che se mi hanno spedita, tra 100 basi giusto lì, è il segno che la mia vita inizia, dal punto migliore!
Non vedo l'ora di poter stare nella mia casetta, svegliarmi al mattino prestissimo, e volare...
Tra le nuvole farò nuove istantanee, e sarò lì con me stessa, ristabilendo l'ordine naturale delle cose, e forse chiudendo quella cartella privata che è nominata con due buffi, adesso quasi stupidi soprannomi.