martedì 1 maggio 2012

Fotografie

Quando la tua vita sta per cambiare, quando le certezze sono in realtà un punto interrogativo grande come un Boing 737-800, non puoi fare a meno di non pensare, di non ricordare tante cose.
Ricordi di bambina, di adolescente, più o meno recenti, istantanee fotografiche, archiviate in cartelle separate, con nomi e soprannomi, nel nostro cervello e non solo. Ce n'è una spesso aperta, sul pc, dove guardo foto solo mie adesso. Un'altra in testa, solo mia, che si apre se mi fermo a pensare qualche minuto. Istantanee, non momenti, solo fotografie. Fotografie di un mare calmo, con un vento che mi scompiglia i capelli, in un abbraccio quasi soffocante, con occhiali da sole che schermano il volto "io mi perdo guardando il mare, mi perdo ancora di più stringendoti mentre lo faccio", e io sorrido, e click, eccone una. Il vento è più forte, c'è una panchina, un paesaggio completo, una promessa, "qualsiasi cosa accada ci sarà questa data", e click un'altra ancora. Un teatro alle nostre spalle, io in punta di piedi "tutto questo è incredibile", e click. Stretti, forte, con due occhi che si guardano, e "ma è davvero così speciale stare con me?" "Sì", e click. Uno sguardo da lontano "finalmente riscuotiamo" click. Una tavola, io non mangio quasi nulla, bevo del vino "certo è strano" e click. Tanta gente, tutti per me, delle foto reali, e io che guardo uno sguardo che non conosco, che non sono abituata a ricevere, e di nuovo click. Tanta gente di nuovo, sempre per me, e tu che mi stringi, e sparisce tutto per trenta secondi, l'ultimo click sincero forse.

Fuori, lontano, più lontano che non si può, tra le nuvole, a stringere l'ebbrezza di una vita che ho sempre voluto, sognato, e per qualcuno forse rimandato. Nella città che sento più mia,  il segno che se mi hanno spedita, tra 100 basi giusto lì, è il segno che la mia vita inizia, dal punto migliore!
Non vedo l'ora di poter stare nella mia casetta, svegliarmi al mattino prestissimo, e volare...
Tra le nuvole farò nuove istantanee, e sarò lì con me stessa, ristabilendo l'ordine naturale delle cose, e forse chiudendo quella cartella privata che è nominata con due buffi, adesso quasi stupidi soprannomi.

Nessun commento:

Posta un commento