Post censurato ai primi di Dicembre, ma adesso che tutto ritorno come deve essere, mi piace e condivido..
Riprendere qualcosa che ci ha fatto stare bene, delle volte, vale la pena-
Una Spark, 1000 di cilindrata, GPL, per la Cassia, carica di bagagli, e di pezzi della mia famiglia, mia Madre, suo Fratello con sua Moglie, 50 Km da San Casciano Bagni, a San Quirico D'Orcia, e tra quelle curve e quei paesaggi a me poco familiari, i pensieri iniziano a scorrere, pensieri forse molto intimi, che pensavo aver sopito. Mia Madre e i miei Zii parlano, del weekend che volge al termine, e io, al volante con le mani a "9e 15", assaporando ogni curva, come se in quel momento rappresentasse quello che provo, mi isolo, e rivedo le priorità, le mie personalissime priorità.
Rivedo Chiara, che un anno fa era diversa, forse spaventata, con un obiettivo incerto e un trasferimento lontano da casa che pesava come un macigno. Che risparmiava sulle uscite, per comprare un biglietto aereo che ogni 15 giorni la riportasse nel posto da cui aveva fatto finto di fuggire.
Quella Chiara, che da quando aveva avuto memoria, aveva sempre avuto un solo grande sogno, una famiglia.
Un amore, una persona importante che avrebbe dovuto soddisfarla in tutto il suo bisogno di dare e ricevere amore. Una casa in campagna, un figlio, e quella sicurezza, che molte ragazze alla sua età hanno, e che lei desiderava da troppo tempo. Chiara un anno addietro sognava un matrimonio, felice, sereno, guardava abiti da sposa, e casali per il ricevimento. Studiava planimetrie di case e come arredarle, Chiara che comprava dei fiori, sognando che qualcuno glieli spedisse. Tra tante delusioni, quel sogno di un rapporto felice non era mai venuto meno, Chiara che la notte, si stringeva tra le coperte e sognava quell'abbraccio quasi a sentirlo fisicamente, avvolgente come queste curve immerso in questo verde che è ,a tratti, colorato di arancione.
Le voci continuano a parlare ed io a guidare, guardo i Cipressi, e mi rivedo adesso.
Chiara adesso sta per lasciare questa grande e caotica città, ha un futuro certo, un lavoro che sta per arrivare, con una data di scadenza, e cambia tutto.
Per la prima volta in vita mia, non cerco più l'amore, non provo a rimuovere qualcuno dal mio "martoriato" cuore, nè a farlo entrare. Non posso permettermelo adesso, non c'è tempo per questo, adesso.
Per la prima volta, le mie amiche non sentono lagne, sensi di colpa, o rimpianti, nè tanto meno rimorsi, e ritornano a stimarmi.
Per la prima volta, non sento l'esigenza di un rapporto serio, esclusivo, con tutte le formalità del caso. Inizio a vedere i rapporti, tra me e un'altra persona in maniera diversa. Quell'abbraccio, quel "Ti Amo", non ho bisogno di sentirli, non voglio sentirmi legata a qualcuno, come, purtroppo, ho fatto fino ad adesso ho fatto. A che serve?
Forse qualcuno bussa a questa porta, io rispondo, ma non con un avanti...Mi chiedo se si può vivere un rapporto senza pretese, senza un impegno, mi chiedo se si può scampare a quelle convenzioni, di cui fino a pochissimo tempo fa, ero attacata.
Non posso dare garanzie, non c'è tempo, voglio vivere momenti, attimi, intensi, ma non voglio essere rinchiusa in un rapporto, che sacrificherebbe il mio compagno, ad aspettare i miei ritorni. Potremmo vivere, giorno per giorno? Ci riusciresti? O sfaterei il mito, di ragazza seria e a modo? Quell'idea di serietà che ti sei fatto di me, adesso, e che forse, non mi appartiene più.
Un cartello, con scritto "strada del vino d'orcia", mi riporta alla realtà, ma per brevi istanti, ma ritorno a pensare, arrivata a Chianciano, il flusso di pensieri, continua, la macchina non va veloce, troppo carichi e troppo piccola, e sono abbastanza prudente da permettermi pensieri complicati.
Forse un desiderio non cambierà mai, la maternità, e quella paura di non riuscire a stringere un esserino, che viene da me. Mi sento Donna quando ci penso, e mi sento male, quando mi rendo conto che questo non accadrà facilmente. Ho giocato con mio cugino di un anno, ed ho pensato al mio bimbo, al mio futuro bimbo. Quello, dei sogni passati rimane, rimane perchè è il pensiero più intimo che una donna possa avere, più di qualsiasi uomo, più di qualsiasi dolore del cuore. Un essere al quale trasmettere, l'unica vera eredità che possediamo, l'amore, i ricordi, e il nostro vissuto. Paura di morire senza aver lasciato un ricordo di me a qualcuno, a mio figlio.
Guardo tre macchine avanti, che casualmente sono la carovana di parenti e amici, io chioccia piccolina, sono l'ultima, e guardando tre macchine avanti mi rendo conto che è ora di frenare, e con quella frenata si chiudono i miei pensieri. Forse troppo lunghi.
Note: Titolo Tributo al mio ex-Direttore, che ci ha caricati in questo viaggio, alla scoperta dei nostri pensieri, che scrivendo riusciamo ad esorcizzare.
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